Ebola, MSF: "Epidemia fuori controllo". La Liberia chiude le scuole , La Gran Bretagna convoca un Cobra Meeting

VIRUS EBOLA , 15 COSE DA SAPERE - FONTE -

Dopo Guinea e Sierra Leone l’epidemia di Ebola ha raggiunto Liberia e Nigeria e comincia a destare preoccupazione anche al di fuori del continente africano. Il ministro degli esteri britannico Philip Hammond, annunciando per le prossime la convocazione di un Cobra meeting, una riunione interministeriale in caso di questioni di urgente priorità, ha definito il virus dell’ebola “è una minaccia per il Regno Unito”. In Italia, tranquillizza la ministra Lorenzin, “non c’è alcun pericolo”.   L’epidemia in Africa Occidentale E’ di almeno 1.201 casi accertati e 672 decessi il bilancio globale delle vittime dell’epidemia di Ebola, con il virus che passa da persona a persona tramite il contatto dei fluidi corporei, scoppiata all’inizio dell’anno in Guinea e poi estesasi Liberia e Sierra Leone.

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Qui il governo ha chiuso i teatri, i cinema, i bar, tutti i luoghi di aggregazione, e ha rimandato a fine agosto gli esami pubblici di terza media previsti a luglio. “La tensione comincia a sentirsi anche a Freetown”, ha raccontato Nicola Orsini, da anni impegnato in Sierra Leone per la ong italiana Fondazione Avsi. Asky, la principale compagnia aerea dell’Africa occidentale, ha deciso di sospendere tutti i voli per Liberia e Sierra Leone, "per tutelare la salute di passeggeri e membri dell’equipaggio". Stessa cosa aveva fatto la nigeriana Arik Air nei giorni scorsi, dopo che era stata data l’ufficialità del primo morto di Ebola anche in Nigeria. E, proprio, nell’ospedale di Lagos dove era stato ricoverato il cittadino liberiano colpito dal virus, è stato deciso nelle ultime ore di evacuare tutti i pazienti del nosocomio nigeriano per evitare qualsiasi rischio di contagio.  Intanto, in Liberia,sono state chiuse quasi tutte le frontiere in entrata ed in uscita ed il campionato di calcio locale è stato sospeso per evitare che la popolazione possa entrare in contatto con persone che hanno già contratto il virus. A dimostrazione della gravità della situazione, ieri è intervenuta anche Susan Rice, la consigliera alla sicurezza nazionale del Presidente americano Barack Obama, che si è detta "estremamente preoccupata" e ha confermato la decisione degli Stati Uniti d’America di "aiutare i Paesi colpiti per cercare di contenere la minaccia".    In Sierra Leone vietato il “segno di pace” a messa L’epidemia di Ebola ha raggiunto la capitale della Sierra Leone dopo che sembrava che i contagi fossero circoscritti alle regioni orientali di Kenema e Kailahun. Da giugno il governo e la società civile hanno rafforzato le misure di prevenzione per fermare il contagio: oltre ai checkpoint per circoscrivere l’epidemia, i centri sanitari dedicati, sono i luoghi pubblici a essere stati oggetto delle misure precauzionali più severe. Nei supermercati i gestori invitano tutti i clienti a lavarsi le mani con acqua e cloro, l’unica sostanza in grado di uccidere il virus, messa a disposizione agli ingressi. Nelle chiese, durante le messe, sempre affollate in un paese con il 15% della popolazione cristiana, non ci si stringe più la mano: lo scambio di pace è stato sostituito da un inchino con la mano destra sul cuore, e il sacerdote da l’eucarestia nelle mani e non più direttamente in bocca.


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