«Sarebbe fondamentale, ineludibile, un corso di laurea in lettere e ancor più in filosofia presso l’università “Magna Græcia” di Catanzaro». Lo afferma il professore Massimo La Torre, Ordinario di Filosofia del Diritto presso l’ateneo catanzarese, in un’intervista, a firma di Luigi Mariano Guzzo, ospitata dal Quotidiano del Sud nell’edizione del 30 luglio.
Dopo aver sottolineato la validità scientifica del Dottorato di Ricerca in Teoria del Diritto ed Ordine Giuridico ed Economico accreditato all’università catanzarese per l’anno accademico 2014/2015, il professore La Torre rileva come «l’università “Magna Græcia”, come “università degli studi”, ovvero come “studium generale”, non può reggersi solo tre “facoltà” o “scuole”, o specializzazione, Medicina, Farmacia e Giurisprudenza (sia pure con Economia e Sociologia). Deve produrre cultura per l’appunto generale ed aprirsi a nuove facoltà. Bisogna che l’università si apra a tutti, a chi solo vuole educarsi, essere uomo colto, ed offra un foro di formazione e crescita per la città e il territorio. Ciò non può farlo Medicina, che ha una missione tecnica e specialistica, e nemmeno Giurisprudenza. Ci vogliono dei zappatori d’aria, affinché l’aria non risulti alla fine stagnante e non si corrompa. Ci vogliono i filosofi, gli studiosi, gli appassionati di filosofia, il cittadino che pensa e rifletta».
E per l’apertura di una facoltà di filosofia a Catanzaro ci vuole, secondo il professore La Torre, «l’immaginazione e la volontà politica (ed anche morale). I nostri studenti, bravi e fiduciosi, faranno in modo che, nonostante il pessimismo e la mancanza di iniziativa e di risorse, la facoltà si faccia per permettere loro di esprimere al meglio le loro grandi potenzialità».
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